Quanto spesso viviamo la dieta come un meccanismo di premio o punizione?
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È quindi probabile che l’idea di seguire un piano alimentare definito da altri provochi in noi un senso di rinuncia.
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Come possiamo scegliere di dedicare a un triste piatto ipocalorico quel poco tempo a nostra disposizione anziché farci coccolare dalla lasagna della nonna?
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La risposta risiede innanzitutto nello sradicare il pensiero che seguire una dieta equivalga a rinunciare al gusto, al godersi il cibo e a poterlo condividere. Se quel piano alimentare venisse definito anche sulla base del nostro gusto personale?
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Se imparassimo a nutrire il nostro corpo consapevolmente, includendo in maniera equilibrata anche quel piatto che amiamo particolarmente, anziché usare l’alimentazione come strumento di premio e punizione?
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Se iniziassimo a pensare che la dieta non è altro che un insieme di combinazioni da sfruttare a nostro vantaggio secondo gli impegni della settimana, anziché un elenco restrittivo di piatti sui quali saremo costretti a basare la nostra agenda?
-Estratto dall'intervista su tuttosalute.ch-
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Questo è quello che faccio: Non solo creare percorsi di dimagrimento, ma insegnare ai miei clienti che sana alimentazione non vuol dire rinuncia, che il gusto fa parte di uno stile di vita sano ed equilibrato. Che dimagrire con i cibi che ami è possibile!.

📲 Mi piacerebbe sapere il vostro parere al riguardo! Vi aspetto nei commenti